Benvenuti a teatro: fra curiosità e superstizioni – parte 2

Benvenuti a teatro: fra curiosità e superstizioni – parte 2

Il mese scorso ci siamo addentrati nel mondo delle infinite leggende che avvolgono il mondo teatrale. Nel corso dei secoli sono nate (ed arrivate fino ad oggi) innumerevoli curiosità e aneddoti. Proseguiamo svelandone altri.

Quando si prova uno spettacolo con il copione in mano, attenzione a non farlo mai cadere a terra. Potreste pentirvene amaramente! Metaforicamente, la caduta del copione rappresenterebbe la “caduta” dello spettacolo, ossia un flop certo per la compagnia.

Ma esiste un rimedio: per scongiurare la sfortuna, l’attore a cui cade il copione deve prenderlo e sbatterlo per tre volte nell’esatto punto in cui è caduto. Solo così, la buona riuscita dello spettacolo sarà salva.

Passiamo ad un rituale sacro, antico e sicuramente fra i più famosi. Prima di uno spettacolo, è bene riunirsi in cerchio e gridare “merda, merda, merda”, augurio e incoraggiamento per l’intera compagnia.

Perché si usa proprio questa espressione? Quando nel ‘700 si arrivava a teatro in carrozza, la presenza di molti escrementi di cavallo nei pressi di un teatro denotava la partecipazione di un numero alto di spettatori.

Anche se oggi a teatro si va a piedi, in bici, in auto o in bus, “merda, merda, merda” rimane il miglior augurio da fare agli attori che stanno per calcare il palcoscenico.

Dalle parole benaugurali a quelle da evitare come la peste. Come il famoso Macbeth! Il nome del personaggio che dà il titolo al dramma scozzese di William Shakespeare è pressoché vietato in teatro. Pronunciarlo ad alta voce trasformerebbe qualsiasi spettacolo in fiasco.

Considerata una tragedia maledetta, Macbeth porta con sé altre superstizioni. È sconveniente pronunciare anche le frasi rituali delle streghe: secondo la leggenda Shakespeare avrebbe copiato da una congrega di streghe alcuni degli incantesimi riportati nel testo. Queste ultime, non avendo gradito il gesto, avrebbero maledetto il dramma.

Chi non ha mai sentito dire l’espressione “fare il diavolo a quattro”? L’origine di questo modo di dire, che notoriamente significa fare una gran confusione, viene proprio dal mondo teatrale.

Nelle rappresentazioni sacre del Medioevo non mancava mai il personaggio del diavolo e la tradizione voleva che cambiasse repentinamente sembianze. Non potendo attendere tempi lunghi per i cambi d’abiti, all’epoca molto complessi, il personaggio del diavolo era interpretato da quattro attori diversi. Immaginate che confusione dietro le quinte!

Sono innumerevoli le storie e le leggende che avvolgono di mistero e superstizione il teatro. Se volete conoscerne altre, seguite Diverteatro e non rimarrete delusi!

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