Carlo Goldoni: una guida per principianti

Carlo Goldoni: una guida per principianti

Se ami il teatro e non conosci Carlo Goldoni, preparati a scoprire uno dei più grandi drammaturghi italiani di tutti i tempi! Nato a Venezia nel 1707, Goldoni è famoso per aver rivoluzionato il teatro italiano. Ma chi era veramente Carlo Goldoni? E perché il suo lavoro è così importante ancora oggi? Scopriamolo insieme in questa nuova guida per principianti a Carlo Goldoni!

Chi era Carlo Goldoni?

C’è una targa su Palazzo Poli a Chioggia, città dove Goldoni fuggì con una compagnia di comici dell’Arte quando era appena un ragazzo.  La targa si riferisce a Carlo Goldoni come “il padre della commedia italiana” .

Carlo Goldoni, infatti, al contrario di quanto spesso accadeva al tempo, non era un figlio d’arte. Era cresciuto in una famiglia borghese e aveva perciò compiuto studi regolari. Tuttavia, fuggì dal suo istituto gestito da frati domenicani per seguire la sua vera passione: il teatro. La sua carriera è iniziata quando ha deciso di dare una nuova vita alla commedia dell’arte, un genere teatrale basato sull’improvvisazione e su personaggi fissi come Arlecchino e Pantalone.

Goldoni si approccia inizialmente al teatro, infatti, come scrittore di Canovacci (cioè di strutture fisse su cui i comici e gli attori dovevano improvvisare), negli ultimi anni d’oro della commedia dell’arte. Dopo tre secoli di splendore, infatti, nel Settecento il fenomeno della Commedia dell’Arte subisce un forte declino. Così, Goldoni inizia a fissare i Canovacci su carta, scrivendo così delle commedie in forma di dramma. Ha scritto in questo modo moltissime opere, tra commedie, drammi e libretti d’opera, molti dei quali ancora rappresentati oggi.

 

Perché è così importante?

Nel teatro della Commedia dell’Arte, i personaggi non erano veri personaggi: si chiamavano Maschere. Goldoni attuerà quella che verrà definita una riforma del teatro, nel corso della quale Goldoni toglierà la maschera dalla faccia degli attori, rendendoli personaggi comici a tutto tondo. Goldoni non si limitò a togliere soltanto alla Commedia dell’Arte, però, forse contribuendo così alla trasformazione definitiva del fenomeno in quella che diventerà un teatro d’attore basato sul testo. Goldoni manterrà la spontaneità dell’improvvisazione dei comici tramite l’uso del dialetto (principalmente il veneto), trasformando la declamazione in qualcosa di più spontaneo.

Inoltre, Goldoni viene ad oggi definito il precursore del “dramma borghese”. Questo perché erano scritte e pensate per un pubblico facente parte della classe sociale in ascesa del tempo: la borghesia. Una borghesia che riesce a farsi da sé grazie al duro lavoro, e sbeffeggia invece la nobiltà che ormai possiede solo titoli e null’altro. Ne è un chiaro esempio il confronto tra il Marchese di Forlimpopoli e il Conte di Albafiorita nella sua opera più famosa: La locandiera. Il primo era un borghese che si è arricchito al punto da potersi comprare un titolo nobiliare, il secondo è un Conte povero al punto che sarà costretto a vendere il proprio, ottenuto per diritto di nascita.

Già da questa premessa possiamo dunque comprendere il perché del suo successo già negli anni in cui lui era in vita. Le sue commedie, in effetti, non si limitavano a far ridere ma esploravano anche i vizi e le virtù della società del suo tempo.

Le opere principali

Ecco alcune delle opere più famose di Carlo Goldoni che dovresti assolutamente leggere per comprendere la grandezza delle opere di Carlo Goldoni:

1. La locandiera – Una delle sue commedie più celebri, che racconta la storia di Mirandolina, una locandiera astuta e indipendente che sa come gestire i suoi corteggiatori. Una delle prime drammaturgie moderne ad avere come protagonista una donna. Mirandolina è ancora oggi un personaggio amato e ambito da moltissime grandi attrici, con la quale dovettero confrontarsi grandi attrici come Maddalena Marliani-Raffi e più tardi perfino Eleonora Duse.

2. Il servitore di due padroni – Questa commedia è famosa per il suo ritmo veloce e le situazioni comiche. Segue le avventure di Truffaldino, un servo che cerca di lavorare per due padroni contemporaneamente senza farsi scoprire. Oggi è considerata l’opera italiana più rappresentata all’estero, divenuta particolarmente famosa negli anni ’70 grazie alla regia di Giorgio Strehler che vide Truffaldino sostituito da Arlecchino.

3. Il ventaglio – Un’opera il cui motore del racconto è un semplice ventaglio, che passa di mano in mano, personaggio dopo personaggio, creando situazioni di fraintendimento e rocambolesche. In quest’opera è particolarmente evidente la differenza tra le diverse classi sociali, con un evidente trionfo finale della borghesia e una ridicolizzazione della nobiltà.

Come iniziare?

Se sei un principiante e vuoi avvicinarti alle opere di Carlo Goldoni, ecco qualche consiglio:

1. Inizia con le opere più famose  La locandiera e Il servitore di due padroni sono perfette per iniziare. (Se parli o capisci il dialetto veneto-veneziano, sono consigliabili anche Gl’innamorati e I Rustieghi). Oltre ad essere frequentemente riproposte nei teatri, ne esistono diverse versioni riprese in presa diretta su YouTube, come questa qui! Sono divertenti e ti daranno un’idea del suo stile.

2. Guarda le rappresentazioni teatrali – Se possibile, guarda una rappresentazione teatrale delle sue opere. Le commedie di Goldoni non erano state scritte per essere lette, infatti, ma per essere messe in scena. Il teatro dal vivo rende giustizia alle sue commedie.

3. Ricordati che è stato scritto nel Settecento – Sembrerà banale ricordarlo, ma Goldoni è un uomo del suo tempo. Alcune delle sue battute o delle situazioni, oggi, sarebbero ritenute offensive e tutt’altro che comiche. In particolare, le situazioni che vedono protagoniste le figure femminili delle sue opere. (Ad esempio, c’è una scena ne La Locandiera in cui il Cavaliere di Ripafratta minaccia di violentare Mirandolina per averlo rifiutato). Ricordarci che queste opere sono state scritte in un’altra epoca non significa sminuire le lotte femministe, ma semplicemente apprendere di più dell’epoca in cui sono state scritte. Applicare il concetto di relativismo storico ci può aiutare a godere di queste opere come se fossimo loro contemporanei, ma al tempo stesso rendendoci conto che ciò che leggiamo non è ammissibile in tempi odierni. Perciò, buona lettura e buon divertimento!

 

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