Avete mai avuto una di quelle conversazioni dove sembrava che il vostro interlocutore, più che rispondere a ciò che diceva, stesse parlando di tutt’altro? Magari una di quelle conversazioni dove ognuno viaggia sul suo binario, e proprio non si arriva a comprendersi. Dove uno chiede: “Che mangiamo stasera?” e l’altro risponde: “Sì”? Ecco, Eugène Ionesco deve aver avuto diverse conversazioni come questa, per questo oggi viene ricordato tra i fondatori del teatro dell’assurdo. Non sapete chi è Ionesco? Non preoccupatevi: siete nel posto giusto! Benvenuti alla Guida per principianti di questo mese: oggi parleremo di Eugène Ionesco!
Chi è Eugène Ionesco?
Eugène Ionesco è stato un drammaturgo rumeno naturalizzato francese, nato il 26 novembre 1909 e morto il 21 marzo 1994. Come già accennato, è considerato uno dei maggiori esponenti del Teatro dell’Assurdo in Francia.
Ionesco si trasferì in Francia negli anni ’20 e lì iniziò a scrivere drammaturgia. Non c’è da sorprendersi, in quanto poliglotto, del fatto che riuscì a cogliere la comicità e la teatralità nell’incomunicabilità tra gli esseri umani. Ionesco, studiando un manuale di inglese, e le frasi che usava per “insegnarlo”, si rese conto che la comunicazione tra esseri umani, anche parlanti la stessa lingua, poteva essere davvero surreale.
La sua opera più famosa, La Cantatrice Calva (1950), è un esempio emblematico del Teatro dell’Assurdo. Quest’opera, che inizialmente doveva essere un semplice esercizio di scrittura, è diventata un grande successo e ha segnato il suo debutto come autore teatrale.
Cos’è il Teatro dell’Assurdo?
Il Teatro dell’Assurdo è un movimento che nasce nel Secondo Dopoguerra che mette in discussione la logica e la razionalità della vita quotidiana.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, infatti, gli artisti iniziano a chiedersi se non sia giusto porre la lente d’ingrandimento sull’assurdità del mondo e le sue contraddizioni. Attraverso l’assurdo, gli autori vogliono evidenziare l’incapacità della comunicazione umana e la mancanza di senso che spesso caratterizzano l’esistenza. A differenza del teatro tradizionale, che spesso segue una trama lineare e sviluppa personaggi ben definiti, il teatro dell’assurdo si basa infatti su situazioni illogiche, dialoghi nonsense e personaggi che sembrano privi di scopo. Un elemento fondamentale è anche la presenza di pause, silenzi e attese, spesso segnalate sul copione ma molto complesse da reggere per gli stessi attori.
Ragione per cui molti autori di Teatro dell’Assurdo sono stati anche registi, o hanno seguito molto attentamente il debutto della loro messinscena.
Insieme a Ionesco, altri autori del Teatro dell’Assurdo sono: Samuel Beckett, Arthur Adamov, Jean Genet, Boris Vian, Harold Pinter.
La Cantatrice Calva
La Cantatrice Calva è forse la più iconica delle opere di Ionesco e rappresenta perfettamente i principi del teatro dell’assurdo. La trama ruota attorno a due coppie – gli Smith e i Martin – che si incontrano per una cena, ma le loro conversazioni diventano sempre più confuse e prive di significato. I dialoghi sono spesso paradossali, con frasi ripetitive e giochi di parole.
L’opera sfida le convenzioni tradizionali del teatro e invita il pubblico a riflettere sull’assurdità della vita. Attraverso situazioni comiche e assurde, Ionesco ci fa interrogare sulla realtà della nostra esistenza e sulle dinamiche delle relazioni umane.
All’inizio l’opera non ebbe successo, ma fu l’inizio di una fiorente produzione drammaturgica che, ancora adesso, risulta estremamente attuale e viene spesso portata in scena. Nel frattempo, è consigliabile questa versione disponibile su Youtube con Franca Valeri e Francesco Montagnani.
Altre opere di Ionesco:
- Il re muore (Le roi se meurt). Quest’opera parla di un Re che viene a conoscenza della sua malattia mortale. La consapevolezza della sua imminente morte cambia la concezione che gli altri hanno su di lui, fino ad annullare l’autorità che egli possiede sulle persone e le cose del suo regno.
- I rinoceronti (Rhinocéros). L’opera racconta di un’epidemia di una strana malattia che trasforma le persone in rinoceronti.
- Le sedie (Les chaises). Oltre a tre personaggi fisici realmente presenti in scena, sono indicati moltissimi personaggi “invisibili”, segnalati dalla presenza di alcune sedie in scena su cui questi dovrebbero sedersi. Si tratta sostanzialmente di una “farsa tragica”, ambientata in un mondo post-apocalittico: forse, l’opera di Ionesco in cui risulta di più l’angoscia generale del Secondo Dopoguerra.
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