Guida al teatro palestinese per principianti

Guida al teatro palestinese per principianti

Il teatro è uno specchio della civiltà in cui viene realizzato e in nessun luogo questo è più vero che in Palestina. Il teatro palestinese non è solo arte, ma un atto di resistenza culturale, una voce potente che racconta l’incrollabile desiderio di libertà del suo popolo.

Se non hai mai messo piede in un teatro o non hai mai sentito parlare di drammaturgia mediorientale, non preoccuparti. Questa guida al teatro palestinese per principianti è il punto di partenza perfetto per scoprire alcuni degli autori e delle compagnie che stanno definendo questa scena vitale.

Perché il teatro è così importante in Palestina?

Immagina un luogo dove molte forme di espressione e movimento sono limitate. In questo contesto, il teatro diventa uno strumento politico molto forte, nonché uno dei pochi spazi in cui si possono affrontare apertamente e collettivamente le questioni sociali. Il teatro in Palestina nasce come forma di resistenza per mantenere viva la propria cultura e narrare la propria storia in modo non violento. Inoltre, gli attori palestinesi spesso si recano nei campi profughi e nelle comunità isolate, dove gli eventi teatrali creano un senso di unità e identità nazionale.

I Pionieri e le voci di oggi

Ecco alcuni degli autori e delle figure chiave che hanno plasmato e continuano a plasmare il teatro palestinese:

1. Mu’in Bsiso (o Maeen Bseiso)

Se devi iniziare da un nome, inizia da lui. Bsiso (1926-1984) è considerato uno dei fondatori del teatro palestinese della resistenza. Nato a Gaza, studia e vive in Egitto dove viene imprigionato per le sue attività di resistenza. Spesso viene ricordato per le sue poesie, ma la sua attività teatrale è altrettanto importante.
L’archivio storico con i suoi scritti originali sito a Gaza – il cui valore è inestimabile – ad oggi è un bersaglio suscettibile di bombardamenti da parte dell’esercito Israeliano.

Cosa devi sapere: ha spesso vissuto in diaspora, prevalentemente in Egitto, ma i suoi lavori sono sempre rimasti profondamente radicati nella causa palestinese. Le sue opere, come la celebre tragedia in versi Maʾsāt Guevara (La tragedia di Guevara), sono un esempio di come la letteratura abbia sostenuto la lotta per la liberazione.

2. Bashar Murkus

Murkus è un nome di spicco nella scena contemporanea. È un drammaturgo e regista che rappresenta una voce dinamica e spesso provocatoria del teatro indipendente.

Cosa devi sapere: È tra i fondatori del Khashabi Theatre, una compagnia palestinese che crea spettacoli di rilevanza internazionale. Ad esempio “Milk”, nel 2023 è stato presentato persino alla Biennale di Venezia. Il suo lavoro è noto per la capacità di trasformare le complessità della realtà quotidiana in sequenze sceniche, parlando a un pubblico eterogeneo e affrontando la situazione odierna con slancio critico.

3. I Fondatori del Teatro Ashtar: Iman Aoun ed Edward Muallem

Non si può parlare di teatro palestinese senza menzionare il Teatro Ashtar. Fondato a Gerusalemme nel 1991 è più di una compagnia: è un centro di produzione, creazione e soprattutto formazione per attori e artisti.

Cosa devi sapere: Iman Aoun ed Edward Muallem sono le due figure cardine che hanno creato questa istituzione vitale. Ashtar è particolarmente noto per il loro lavoro che svolge con i giovani palestinesi e le performance dal forte valore sociale. Gli spettacoli si esibiscono nei teatri, ma con una componente di giro, si spostano anche per raggiungere un’audience più marginalizzata.

4. Abdelfattah Abusrour

Originario di Betlemme, Abusrour è un drammaturgo, attore e regista che incarna l’impegno sociale del teatro. Ha avuto modo di lavorare anche all’estero su invito di grandi teatri da tutto il mondo. Tuttavia, la sua causa rimane fortemente legata al dramma della propria terra e di coloro che cercano rifugio.

Cosa devi sapere: La sua attività è fortemente concentrata nei campi dei rifugiati. È stato uno degli autori che ha collaborato all’interessante opera teatrale Twenty-One Positions, nata da un progetto congiunto tra drammaturghi palestinesi e americani di discendenza ebraica, dimostrando come l’arte possa costruire ponti anche nelle situazioni più tese.

Perché informarsi sul teatro palestinese oggi?

Il teatro in Palestina è un teatro della resistenza. Non si limita a mettere in scena storie ma mira a preservare la memoria, celebrare la resilienza e, soprattutto, a immaginare un futuro diverso con speranza. Ascoltando queste voci e informandoci sul lavoro degli artisti palestinesi si arriva a cogliere non solo il contesto politico di oppressione del loro popolo, ma anche la potenza universale e l’identità della sua arte.

La lotta per la dignità umana passa anche attraverso queste forme artistiche.
Se sei curioso, cerca in rete i nomi delle loro compagnie e delle loro opere: scoprirai un mondo scenico incredibilmente ricco e commovente. In più, studiando e condividendo l’arte della Palestina, sosterrai, anche solo simbolicamente, la popolazione di Gaza in un momento storico drammatico, in cui un oppressore sta cercando in tutti i modi di disumanizzarne la storia e la cultura. La dignità umana si esprime anche attraverso l’arte: dove c’è espressione, c’è anche umanità.

 

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