In questa guida per principianti introdurremo un autore italiano tra i più noti e ancora in attività: Stefano Benni!
Chi è Stefano Benni?
Nato a Bologna, Benni è conosciuto principalmente come romanziere, ma la sua produzione teatrale è tra le più apprezzate e le più fertili del nostro Paese. È un autore poliedrico, che si distingue per la sua capacità di creare storie piene di ironia, satira e assurdo. Tra i suoi romanzi più famosi ci sono La compagnia dei Celestini, Margherita Dolcevita, Baol e la raccolta di racconti Bar Sport. Tuttavia, Stefano Benni ha sempre scritto anche per il teatro. Dunque, oggi affronteremo i temi delle sue opere teatrali.
Quali sono i temi delle opere di Benni?
Benni mescola personaggi improbabili, situazioni assurde e battute geniali, conducendo lo spettatore in una vicenda dove le parole giocano con l’impianto scenico. Non sono solo storie: sono veri e propri incontri con un mondo fantastico, scritto con leggerezza e tanta inventiva.
Il teatro di Benni può sembrare spensierato e pungente, eppure il senso di estraneità che suscitano alcune opere denota a volte una certa malinconia. Le sue pièce sono piene di umorismo e satire sociali, perfette per chi vuole divertirsi ma anche riflettere sul pensiero “serio”. I monologhi invece – predominanti nella sua produzione – hanno tutti in comune questa comunicazione con il pubblico, questa “confessione” dei personaggi al pubblico – che abbattono la quarta parete.
Quali sono le opere teatrali più famose di Stefano Benni?
Stefano Benni ha scritto diverse pièce come La signora Papillon, Astaroth e Sherlock barman. Tuttavia, il teatro di Benni si distingue per la produzione di monologhi, cioè testi per un singolo attore.
In particolare nelle Beatrici, Benni si sbizzarrisce in otto monologhi pensati per personaggi femminili, tra cui quello che dà il nome all’opera: il Monologo di Beatrice Portinari, l’amata di Dante Alighieri.
Altri monologhi al femminile scritti da Benni sono: La Misteriosa Scomparsa di W, che è stata interpretata da attrici eccelse come Ambra Angiolini e Angela Finocchiaro; La Topastra, scritta invece per Lucia Poli.
Ognuna di queste opere nasconde un’umorismo che ha dell’assurdo, che intende suscitare la riflessione tramite la meraviglia, la metafora e lo strumento potentissimo della risata.
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