Anton Čechov: una guida per principianti

Anton Čechov: una guida per principianti

Anton Pavlovich Čechov, celebre drammaturgo e scrittore russo del XIX secolo, è noto soprattutto per le sue opere teatrali, che hanno influenzato profondamente la storia de teatro mondiale. Se anche tu, quando hai sentito parlare di “Zio Vanja”, credevi che fosse davvero lo zio di qualcuno, o quando hai letto per la prima volta “Platonov” hai pensato a un albero, congratulazioni, sei nel posto giusto! In questa guida per principianti ad Anton Čechov esploreremo la vita, le opere e l’eredità duratura di questo iconico autore.

Chi era Anton Čechov?

Anton Čechov è nato il 29 gennaio 1860 nella città portuale di Taganrog, nella Russia meridionale. È cresciuto in una famiglia modesta e molto, molto religiosa, e ha iniziato a scrivere racconti brevi fin da giovane. Dopo aver studiato medicina all’Università di Mosca, ha iniziato a lavorare come medico, ma ha continuato a perseguire la sua passione per la scrittura. In particolare, si dedicò al teatro e alla scrittura di drammi e commedie.

Le Opere di Čechov

L’opera letteraria di Čechov può essere suddivisa in racconti brevi opere teatrali. 

I racconti brevi

Čechov scrisse circa 650 racconti, di cui solo 240 furono scelti per essere ripubblicati dall’autore in una collana di diversi volumi. Di tutti questi racconti, invece, questa Guida per principianti su Anton Čechov ne ne ha selezionati solo tre (prego, non c’è di che!):

  1. La steppa: il protagonista, un bambino di 9 anni, descrive la steppa ucraina che sta attraversando insieme allo zio e a un prete per raggiungere il paese dove si trova la sua scuola e le sensazioni che gli suscita la vista del paesaggio.
  2. Il reparto n. 6: uno dei racconti dove si incontrano il Čechov scrittore e il Čechov medico; narra del reparto n.6 di un ospedale di provincia, dove sono ricoverati i pazienti psichiatrici e ne denuncia i maltrattamenti da parte del guardiano.
  3. La signora con il cagnolino: è una storia d’amore adulterino tra un banchiere moscovita e una donna con un cane. Il racconto è così famoso che a Jalta, città costiera della Crimea dove è ambientato il racconto, hanno creato una scultura che raffigura i due protagonisti del racconto… e anche il cagnolino, naturalmente.

Teatro

  1. I drammi.

    I drammi teatrali di Čechov sono considerate tra le più importanti della storia del teatro. Opere come Il gabbiano, Zio Vanja Il Giardino dei Ciliegi sono ammirate per la loro profondità psicologica e il loro realismo. Ma cosa vuol dire “profondità psicologica” e cosa vuol dire “realismo”?
    Per fare un esempio: in ambiente teatrale, si dice che la battuta più difficile da recitare di tutta la drammaturgia mondiale non sia “Essere o non essere?” dall’Amleto, ma la battuta da Le tre sorelle di Čechov che conclude il secondo atto:

    IRINA (rimasta sola, in preda alla disperazione): A Mosca! A Mosca! A Mosca!

    Sipario.

    Non sembra né una battuta difficile da ricordare, né eccessivamente complicata da recitare. Perché allora viene considerata la più difficile della drammaturgia mondiale?
    Questo per via della didascalia, che suggerisce un sottotesto piuttosto complesso. L’attrice che interpreta Irina deve lavorare sull’immedesimazione non solo del personaggio, ma una situazione psicologica che non è autodescrittiva: lei non dice “sono in preda alla disperazione”, ma pronuncia ciò che la disperazione la porta a dire, cioè: “A Mosca!”. Un’esclamazione inusuale (non esattamente la prima cosa che diremmo in preda alla disperazione, se ci pensate), ma che per il personaggio di Irina, in quel preciso istante, ha senso: un senso che, per amor di realismo, va compreso assolutamente. Se non si comprende il senso di quel “A Mosca!”, il rischio è che la battuta risulti totalmente fuori luogo e tutto il secondo atto dell’opera vada “buttato via” (come si dice in gergo teatrale). Serve dunque un’attrice non solo brava, ma capace di provare empatia verso un personaggio psicologicamente sfaccettato e complesso che sta attraversando una situazione complicata.

  2. Gli scherzi:

    Čechov sperimenta nuove strutture drammatiche, come l’atto unico o il monologo (I danni del Tabacco anticipa di cent’anni i famosi one man show).  Vennero chiamati “scherzi” perché, in un’epoca in cui il pubblico era abituato a opere teatrali in cinque atti che duravano anche sei ore, Čechov portava in teatro trame comiche esilaranti condensate in un solo atto, e che si risolvevano in mezz’ora pur restando, qualitativamente parlando, perfette. Inizialmente però non furono presi sul serio: erano considerati testi “bizzarri”, “sopra le righe”, per questo vennero definiti “scherzi”.
    Oggi gli atti unici L’Orso e Una domanda di matrimonio sono tra i più rappresentati del repertorio di Čechov.

 

Caratteristiche delle Opere di Čechov

  • Realismo Psicologico: Čechov era maestro nel ritrarre la complessità della psiche umana e le relazioni interpersonali con grande realismo. Vedi: Le Tre Sorelle nel paragrafo precedente.
  • Umorismo Sottile: Le opere di Čechov spesso mescolano dramma e commedia, con un umorismo sottile che illumina le tensioni e le contraddizioni della vita quotidiana. Un esempio concreto si trova negli Atti Unici, appunto, ma in realtà anche in diversi drammi, come ad indicare che non esiste tragedia senza il riso.
  • Critica Sociale: Molte delle opere di Čechov contengono una critica implicita della società russa del suo tempo, esaminando le disuguaglianze sociali e le ingiustizie. Ne abbiamo accennato, in questa Guida per principianti su Anton Čechov, parlando della trama del racconto Il reparto n.6. Tuttavia, questa tematica è presente anche nella sua produzione teatrale, anche se spesso in modo più sottile.

 

L’Eredità di Čechov

Anche se Anton Čechov morì abbastanza giovane, all’età di soli 44 anni, il suo impatto sulla letteratura mondiale è stato enorme. Le sue opere continuano a essere studiate, adattate e rappresentate in tutto il mondo. La sua capacità di catturare la complessità dell’esperienza umana lo rende un autore senza tempo, le cui opere continuano a ispirare e a emozionare i lettori di ogni epoca. Inoltre,  Čechov, come abbiamo visto, fu uno dei primi autori a valorizzare il sottotesto e l’uso della didascalia all’interno dei suoi drammi: scelte che influenzeranno tutta la letteratura teatrale del Novecento.
Non è un caso che le opere di Čechov siano state messe in scena da Stanislavskij e il Teatro d’Arte di Mosca già negli anni in cui Čechov era ancora vivo. E, sempre non a caso, i drammi di Čechov contribuirono alla teorizzazione del nuovo sistema teatrale stanislavskjiano, facendoli rientrare una volta per tutte nelle pietre miliari della drammaturgia mondiale.

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