Autori di teatro “made in Bolo”

Autori di teatro “made in Bolo”

Bologna è una città che da sempre è stata vissuta e abitata da artisti e scrittori, ma anche da uomini di teatro. Infatti, il teatro italiano vanta diversi autori “made in Bolo” di altissimo livello, ma che non tutti i bolognesi, purtroppo, conoscono. Quindi, ecco un excursus culturale sugli autori di teatro bolognesi: alcuni di questi ti sorprenderanno!

1- Stefano Benni

Stefano Benni, bolognese di nascita, oltre ad essere un romanziere,  ha sempre avuto un forte legame con il teatro e la performance, sia come attore che come scrittore di testi teatrali. La sua carriera teatrale ha radici profonde nella città di Bologna, che ha ospitato le prime rappresentazioni delle sue prime opere teatrali. Il teatro di Benni è un mondo surreale e grottesco, dove i personaggi sono spesso caricaturali e le situazioni esagerate. Ma questo non significa che la sua scrittura sia soltanto frivola: Benni ha uno sguardo acuto sulla società e sulla politica, che sottintende il suo lavoro teatrale.
Il lavoro di Benni ha lasciato un segno profondo sulla scena teatrale di Bologna. Opere come La scomparsa di W o La signorina Papillon , ad esempio, sono stati un grande successo locale e nazionale. Ad interpretare il teatro di Benni, sono stati diversi attori come Ambra Angiolini e Fabio De Luigi, tanto per fare due nomi.

2 -Vittorio Franceschi

Anche lui Bolognese, Franceschi è un attore, un regista e un drammaturgo. Negli anni ’60 è uno dei fondatori dell’Associazione Nuova Scena, insieme a Dario Fo, Franca Rame e quella che sarebbe diventata poi la sua compagna di vita, Alessandra Galante Garrone. Nel corso i questo periodo scrive alcuni tra i suoi più importanti testi: Sogno di sinistra, La dimensione del nero, La ballata dello spettro.  In seguito, da free-lance, ottiene diversi riconoscimenti per il suo lavoro: il premio Ubu, il premio Riccione, e in special modo il Nettuno d’oro conferitogli  dal Comune per “aver valorizzato ulteriormente (…) l’immagine culturale della città di Bologna”. Tra le sue opere citiamo Pinocchio minore, L’Amleto non si può fare e Scacco Pazzo, del quale poi verrà anche creato un film diretto da Alessandro Haber.

Insieme alla moglie, fonda l’Accademia di Teatro e Nouveau Cirque Alessandra Galante Garrone a Bologna: scuola che tutt’ora si occupa di educare giovani attori professionisti. Dalla morte della fondatrice, Franceschi ha ereditato, insieme a Claudia Busi, ex allieva di Alessandra, la direzione artistica dell’Accademia, che cogestisce ancora oggi.

3 – Pier Vittorio Tondelli

Sebbene non fosse nato a Bologna, ma a Correggio (Reggio Emilia), Pier Vittorio Tondelli ha vissuto e si è lasciato vivere dalla città di Bologna fin dagli anni dell’Università. Tondelli, infatti, frequenta il DAMS di Bologna, all’epoca facoltà neo-nata, dove insegnavano però intellettuali del calibro di Umberto Eco, Claudio Meldolesi e Gianni Celati. Pier Vittorio Tondelli è un saggista, un giornalista, e in special modo di arte e teatro. Vive la Bologna del 1968 e del 1972, ed è frequentatore di ambienti teatrali e culturali: Un weekend postmoderno è letteralmente uno spaccato di quello che era l’ambiente artistico di quegli anni, una lucida analisi e un’entusiasta cronaca. Vince il Premio Riccione Ater con la sua unica opera scritta interamente per il teatro: Dinner Party.

Il Premio Riccione conferisce in onore del giovane un premio speciale ancora oggi, tanto viene riconosciuta l’autorialità di Tondelli e il potenziale della sua unica opera teatrale. Anche un teatro a Riccione è stato nominato a Pier Vittorio Tondelli.

Dinner Party tuttavia, non è stata un’opera fortunata dal punto di vista della produzione: è stata rappresentata solo un paio di volte da ERT, e una volta al di fuori dell’Emilia Romagna, in Albania, però con la regia di Nanni Garella, il direttore di Arte e Salute, una compagnia teatrale bolognese che collabora sempre insieme a ERT.  Purtroppo, Tondelli non ha mai avuto la possibilità di approfondire il suo talento drammaturgico e regalaci altre opere meritevoli, perché muore giovanissimo (all’età di 36 anni) a causa dell’AIDS.

4- Pier Paolo Pasolini 

Pier Paolo Pasolini è stato uno dei più influenti artisti del XX secolo, noto per il suo lavoro come poeta, scrittore e regista. La sua attività teatrale è stata meno nota ma non meno importante: ebbene, non tutti sanno che la città natale di questo grande autore è proprio la nostra Bologna.
Pasolini resterà in effetti sempre legato alla città di nascita, che appare spesso nei suoi film, come in Edipo Re, dove Franco Citti, nella scena finale, è seduto davanti alle gradinate di San Petronio in Piazza Maggiore. Tra le opere ricordiamo Orgia, Porcile, Bestia di stile, ma anche Pilade, debuttato a Taormina. Opera, quest’ultima, di recente andata in scena, tra l’altro, all’Arena del Sole con la compagnia Bluemotion.
Infatti, il lavoro teatrale di Pasolini è stato un importante contributo alla scena culturale bolognese, e ha dimostrato la sua abilità nel cogliere i temi universali della vita umana e riportarli alla ribalta attraverso il teatro. La sua presenza a Bologna continua a essere sentita e venerata negli ambienti artistici e culturali della città. In occasione delle celebrazioni del suo centenario, diversi artisti hanno portato in scena a Bologna le sue opere teatrali: Gabriele Portoghese, Ascanio Celestini, le compagnie di Arte e Salute e Balletto Civile, Kepler-452.
Stefano Casi, studioso di Pasolini, ha anche attribuito lo spazio teatrale a Bologna di cui detiene la direzione artistica a Pasolini: Teatri di Vita, infatti, è un riferimento al titolo del romanzo Ragazzi di vita.

5- Alfredo Testoni

Alfredo Testoni è stato il più grande commediografo fin du siècle di Bologna, la cui opera ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del teatro e in special modo nel teatro dialettale.

Testoni era molto legato alla sua città e in molte delle sue opere si respira l’aria di Bologna, facendo direttamente riferimento ai suoi siti specifici e i suoi personaggi tipici. La Bologna di Testoni è infatti ricca di personaggi pittoreschi e di atmosfere popolari, che trasmettono la vitalità e l’energia della città.
Nel suo teatro, Testoni ha saputo raccontare le vicende umane in modo realistico e, al tempo stesso, comico, elevando l’uso del dialetto a uno strumento per dare voce all’intera città di Bologna.

La sua profonda conoscenza della realtà bolognese ha permesso a Testoni di creare personaggi autentici e credibili, che hanno saputo conquistare immediatamente il pubblico a lui contemporaneo. La sua commedia più famosa, infatti, è Il cardinale Lambertini, che narra la vicenda dell’eponimo arcivescovo di Bologna, interpretato in occasione del debutto dal grande attore Ermete Zacconi.

Il Teatro Ragazzi della città è infatti nominato ad Alfredo Testoni.

E tu, li conoscevi tutti? Se l’articolo ti è piaciuto, visita il blog di DiverTeatro per altre curiosità sulla città di Bologna!

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